John Dewey (1859-1952) è stato un filosofo e pedagogista statunitense; la sua ferma convinzione democratica nelle società civili e nell’istruzione lo spinse a rifiutare le strutture autoritarie e quindi i metodi di insegnamento tradizionali nelle scuole.
Contrariamente, egli credeva nell’educazione progressiva e sosteneva le riforme degli aspetti pedagogici dell’insegnamento.
Dewey si è largamente ispirato alla teoria di Marx della lotta sociale e del conflitto tra le classi; inoltre, si è ispirato al pensiero di Habermas, che si rifà alla tradizione di Kant ed evidenzia il ruolo dell’educazione per trasformare il mondo in un ambiente, maggiormente, giusto.

In Democrazia e educazione (1916) vengono riconfigurati l’oggetto e i metodi dell’educazione; in pratica, nel soggetto socializzato è possibile individuare lo sviluppo naturale e l’efficienza sociale, ed appare necessario abbattere qualsiasi concezione individualistica a favore di una visione integrata del soggetto.
L’oggetto dello studio di Dewey ha riguardato la disparità tra le esperienze del
bambino e il tipo di concetti che gli vengono imposti; quindi, tale divario contrasta le esperienze del bambino.
Nel contesto della filosofia dell’educazione di Dewey, è possibile individuare uno stretto legame tra la vita del bambino e le sue esperienze; senza tale legame l’educazione non genera risultati
Dewey ha sostenuto fortemente l’apprendimento esperienziale, in quanto eroga agli studenti un’esperienza di apprendimento pratico, supportandoli nell’apprendimento di nuove abilità e conoscenze.
FONTI
Sikandar A., (2015), John Dewey and his philosophy of education, Journal of education and Educational Development, 2(2), 191.
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